Alcuni dubbi sull'inferno

Leòn Ferrari A proposito delle censure del governo argentino e della Chiesa cattolica ufficiale nei confronti della retrospettiva delle sue opere (1954 - 2004)

Desidero spiegare come le opere messe maggiormente sotto accusa dalla Chiesa, esposte nel Centro Recoleta, non sono che una maniera di esprimere un’opinione sulla tortura.

1. Dal Vangelo al catechismo ufficiale della Chiesa, il cristianesimo annuncia che le anime dei morti nel peccato (e successivamente i loro corpi resuscitati) sono torturati all’inferno. Questa idea, il castigo del diverso, ricorre nella nostra storia originando diversi stermini: aborigeni, streghe, eretici, vietnamiti, iracheni.

2. L’esistenza di questo luogo dove starebbero milioni di anime a soffrire, è stata illustrata ed esaltata da grandi artisti dell’occidente: Miguel Angel, Giotto, Frà angelico.

3. Per esprimere una opinione su questi dipinti esteticamente splendidi, pronunciandomi sui supplizi in essi promessi, esposi nel 1985 nel Museo d’Arte Moderna di San Paolo in Brasile, una gabbia con una colomba nell’atto di defecare su una riproduzione del Giudizio Universale di Miguel Angel. Una installazione simile è esposta in Recoleta ed è stata esposta in vari musei all’estero.

4. Considerando che gli inferni dipinti dagli artisti del cristianesimo non originano nessuna reazione che condanni i supplizi arrecati ai nostri simili, pensai che un modo di mettere in evidenza la loro crudeltà e ottenere che l’osservatore possa comprendere questa peculiare caratteristica dell’occidente [cristiano], fosse di copiare questi inferni, rimpiazzando gli esseri umani con i santi e le vergini che li crearono e li diffusero.

5. Quella idea produsse una singolare reazione da parte della Chiesa: dopo secoli a diffondere e appoggiare gli inferni dipinti nelle loro chiese, nei quali si mostrano i supplizi operati su gente come noi, essa si offende e rifiuta gli inferni quando a soffrire sono frammenti di gesso e plastica. Voglio sperare che col tempo la Chiesa estenda il suo rifiuto anche ai tormenti dipinti da Bosco.

6. Devo chiarire che le figure che si vendono nei negozi di articoli religiosi non sono, a mio parere, quelli del vero Gesù e della Vergine e che essi rappresentano pittosto i personaggi descritti dai creatori del cristianesimo. Dallo stesso Vangelo infatti si deduce che una persona con idee socialiste, preoccupato per i poveri e che consiglia di amare il prossimo tuo, come testualmente Gesù dice, non può certo minacciare questo stesso prossimo con la tortura.

7. Per duemila anni l’immagine dell’inferno si è mantenuta inalterata, però qualche tempo fa il papa l’ha modificata dicendo che non c’è il fuoco, ma che l’assenza di Dio origina una sofferenza comparabile alle angosce terrene. La sofferenza fisica viene rimpiazzata da quella spirituale. [Un aggiornamento tempestivo, ad uso di un’umanità come quella contemporanea che, in un modo o nell’altro, si droga pur di eludere le proprie sofferenze psichiche (ricordando che psiche deriva dal greco e indica l’anima, lo spirito)].

8. Questo potere che ha il Papa di modificare le forme o i sistemi del castigo evangelico, mi porta a pensare che potrei risolvere la contraddizione scaturita dall’appoggiare i diritti umani e la terra per poi violarli nell’aldilà, dichiarando che la Chiesa ha commesso un nuovo errore e che l’inferno non esiste e nessuno e niente sarà mai castigato.

9. La mia intenzione non era molestare i credenti che non credono nelle terre dei diavoli. Le mie opere sono destinate alla Chiesa e a coloro che l’accompagnano nella minaccia del castigo ai supposti “peccatori”.

10. Chiarisco che queste opinioni non sono una novità. Pareri simili se non uguali su Chiesa e religione l’hanno date prima di me, tra gli altri: Bertrand Russell, Arnold J. Toynbee, Sigmund Freud, Noam Chomsky, Aldous Huxley, Saramago, Almodóvar.

11. Nella mostra ci sono, oltre a disegni e quadri inoffensivi, opere che si riferiscono ad altri temi: l’antisemitismo, l’omosessualità, il legame tra vittime dell’AIDS e la campagna contro l’uso degli anticoncezionali, chiamato “Proceso”, le guerre contro Vietnam e Iraq, la conquista delle americhe, le ossessioni sessuali dell’Occidente, ecc.

12. La chiesa ha lanciato una sconcertante campagna contro la mostra e non ha condannato la violenza esasperata di alcuni dei suoi fedeli, atteggiamento che incoraggia a perpetuare le loro imprese. Non ha nemmeno risposto agli argomenti e alle spiegazioni che ho dato in diversi programmi radiofonici. Spero lo faccia ora.

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